sabato 26 gennaio 2013

lilith - mito e archetipo

Sono sempre stata affascinata dal mito di Lilith, tanto da sceglierlo come titolo del mio blog, ma senza conoscerne a fondo la storia. Era una sensazione, un'ispirazione, un'intuizione.
La storia di Lilith non è molto nota, solitamente si pensa a lei come ad una strega, come la consorte del demonio, la luna nera, meretrice e tentatrice.
Ma la verità è profondamente diversa, e spiega anche il perchè delle errate supposizioni.
la storia:
Nel primo capitolo della Genesi, nella sua forma più antica, Dio, o, forse, gli Dei (Elohin, la parola con cui è indicato, è un plurale), diede origine al creato. E gli uomini furono creati insieme, maschio e femmina, Adamo e Lilith. Il settimo giorno, mentre l’energia divina della creazione riposa, Adamo e Lilith fanno l’amore. Lilith accoglie Adamo, che è sdraiato sopra di lei. Più tardi Lilith dice ad Adamo: “La prossima volta scambiamo le parti, e io sto sopra”. Adamo risponde “No” e Lilith argomenta: “Perché no, dal momento che siamo stati creati uguali?” Adamo ribadisce il suo no e Lilith decide di andarsene e si allontana senza guardarsi indietro. Va lungo le rive del Mar Morto, dove abitano scorpioni e serpenti e veleni. Adamo va a lamentarsi da dio e Lilith viene maledetta: i figli che lei concepirà moriranno sempre, perché a lei non è dato partorire vita, ma solo morte. E Lilith si trasforma nella regina delle streghe e abita l’oscurità di Lucifero. 
Nel secondo capitolo della Genesi, più recente, le cose si trasformano: Lilith scompare e di lei rimane solo un fantasma e appare Eva, la donna creata dalla costola di Adamo, la donna che non mette in discussione la posizione dell’uomo. Ad Eva resta il compito di introdurre l’oscurità nella vita umana, con quella sciocchezza di dar retta al serpente e mangiare la mela. (per questo brano ringrazio Elke che mi perdonerà per averlo qui riportato)
Ora, alla luce della religione, è chiaro come una figura così rivoluzionaria, risultasse scomoda e insabbiarne il significato sembrava la cosa più giusta da fare.
Nelle versioni semplificate della creazione la sua figura è letteralmente stata cancellata, a vantaggio di quella più rassicurante di Eva.

Alla fine dell'Ottocento, in parallelo alla crescente emancipazione femminile nel mondo occidentale, la figura di Lilith diventa il simbolo del femminile che non si assoggetta al maschile e, rivalutata nelle religioni neopagane, viene posta a fianco di simboli come quello della Grande Madre.




sabato 12 gennaio 2013

la donna che vive nel lago



…una notte
un battito di cuore alla porta.
Fuori, una donna nella nebbia
Ramoscelli ha per capelli,
e un abito di erbe sgocciolanti
verdi acque del lago.
Dice: “Sono te,
e vengo da tanto lontano.
Vieni con me, ho qualcosa da mostrarti…”
Si volge, e le si apre il mantello.
D’improvviso, luce d’oro… ovunque, luce d’oro…”
Da: Donne che corrono coi lupi, di Clarissa Pinkola Estés

Le ricette che amo: Miele allo Zenzero



ovvero,  Fuoco dolce...

Il miele e lo zenzero, sono due alimenti davvero preziosi.
Insieme potenziano le loro già notevoli qualità e aiutano a fortificare il nostro sistema immunitario.

Questa è una delle più antiche ricette esistenti in India, lo stesso preparato è stato ripreso e incluso anche nella medicina ayurvedica .

La ricetta è semplicissima:

Ingredienti
* Miele crudo -non pastorizzato- in forma liquida.
* Radici di zenzero superfresche e biologiche
* Recipienti con chiusura ermetica in vetro.

Preparazione
Sbucciate e tagliate le radici di zenzero a fettine (non troppo grosse perchè altrimenti pizzicano tanto e potrebbero non piacervi).
Versate un pochino di miele per coprire il fondo del recipiente, mettete le fettine e ricopritele di miele.
Se il recipiente è capiente potete fare più strati. L'importante è che l'ultimo strato sia completamente coperto di miele e che lo stesso sia liquido.
Con il miele pastoso si formerebbero delle bolle d'aria.
Lasciate un paio di cm liberi tra il l'ultimo strato e il bordo del recipiente altrimenti, con il tempo/un calo della temperatura, potrebbe trabccare . Mettete tra il preparato ed il tappo un "pressello salvagusto" (sono quelle grigliette di plastica che non fanno affiorare gli alimenti dal liquido impedendo di ammuffire)
Mettete il recipiente a riposo al buio per almeno 40 gg,

Assunzione
Un cucchiaino di prima mattina a stomaco vuoto, prima di colazione.
Ogni piccola fettina quasi candita è un vero godimento...
Quando saranno finite le fettine candite, vi resterà un miele molto aromatico e profumato... sul pane è meraviglioso, ma aggiunto per dolcificare qualsiasi tisana gli dà un aroma speciale!!

venerdì 4 gennaio 2013

La mia citta'...

Quanto mi piace mentre corro o passeggio per la mia città, scoprirne i meandri nascosti, gli angoli apparentemente dimenticati...
I sottoscala dei cavalcavia, le strade che finiscono nel nulla o contro un muro (quasi sempre "affrescato" da giovani talenti metropolitani), le strade che costeggiano "dal di fuori" i giardini urbani recintati, angoli del centro sconosciuti dove non passa nessuno ....
mi sembra di scoprirne le viscere e di entrare e uscire da un corpo quasi umano.
Mi accorgo in questi momenti che evidentemente non ho ancora smesso di amare Milano, anche se la odio in eguale misura.
E' diventata una città terribilmente brutta, ma poi penso che non è neppure colpa sua.
Non riesco a capire se sia la gente che la riempie e la soffoca a renderla orrenda, o se sia Lei, ormai in balia solo di se stessa e senza nessuno che se prenda cura, ad attirare solo persone stupide, brutte e disattente.
Vedo in altre piccole città e borghi, tanti piccoli centri curati e ben gestiti, mentre a Milano non si riesce a fare nulla neppure a livello di quartiere, a volte neppure a livello di condominio, figuriamoci pensare in grande.
Ma una città trasandata, sporca e decadente, è come una casa disabitata ... muore lentamente e imputridisce.
E' come una natura morta...sembra bella ma è comunque Morta.
Bisogna ricominciare ad amarla Milano, fortissimamente, per farla rivivere.
Esserne profondamente innamorati per pensare di poterla cambiare e proteggere.
Non e' facile. Ma non c'è più tempo da perdere.